Affidamento Condiviso: Sempre Paritario?

 


L'affidamento condiviso è la scelta preferenziale in caso di disgregazione familiare, volto a garantire al minore un rapporto equilibrato e continuo con entrambi i genitori. Tuttavia, ci sono situazioni in cui la frequentazione tra genitori e figli può non essere paritaria.

Cosa Dice la Cassazione?

Con l'ordinanza n. 19323/2020, la Corte di Cassazione ha ribadito che, sebbene il principio della bigenitorialità preveda una presenza comune dei genitori nella vita del figlio, l'interesse esclusivo del minore resta prioritario. Questo implica che:

  1. Giudizio Prognostico: Il giudice deve valutare le capacità di ciascun genitore di garantire al figlio stabilità emotiva, educativa e sociale.
  2. Situazioni Particolari: La simmetrica divisione dei tempi di permanenza non è obbligatoria se ci sono ragioni che la rendono non idonea al benessere del minore. Ad esempio, distanze eccessive tra i luoghi di vita dei genitori possono compromettere gli studi o la vita di relazione del figlio.

L'Obiettivo Principale

L'interesse del minore guida ogni decisione, e il giudice deve bilanciare il diritto del bambino a una relazione significativa con entrambi i genitori e la necessità di un ambiente che favorisca la sua crescita armoniosa e serena.

Aspetti Patrimoniali

Anche in caso di affidamento condiviso, uno dei genitori può essere obbligato a corrispondere un assegno di mantenimento. La ripartizione diretta e autonoma delle spese non è una conseguenza automatica della condivisione dell'affido.

Conclusione

L'affidamento condiviso è una soluzione flessibile che mira sempre al benessere del minore. Tuttavia, non implica necessariamente una frequentazione paritaria tra genitori e figli. Se hai bisogno di supporto legale in materia di affidamento, contattaci: siamo qui per aiutarti.

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